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Introduzione

Secondo i dati contenuti in una relazione inviata dalla Commissione provinciale di Asti per l’assistenza ai profughi alla locale Prefettura, alla data del 20 giugno 1945 sono censiti nell’intero territorio astigiano 1.230 profughi, tra i quali è presente un nucleo arrivato dai territori della Venezia-Giulia e della Dalmazia: 10 da Zara, 5 da Fiume e 5 dalla provincia di Pola. Nel maggio 1946, in seguito ai primi flussi di profughi che dall’area giuliana si dirigono verso l’Italia, il Ministero dell’Assistenza Post Bellica invia alla sede provinciale di Asti e alla Prefettura della città piemontese un telegramma con il quale richiede la possibilità di ospitare nel territorio astigiano “1.500 profughi giuliani” [ASAt, Fondo Prefettura]. A tale richiesta le istituzioni astigiane rispondono negativamente, poiché, come afferma il prefetto di Asti “il capoluogo e i comuni della provincia non habent possibilità, per mancanza di locali, di accogliere i profughi giuliani” [ASAt, Fondo Prefettura]. L’anno seguente la situazione sembra conoscere un sostanziale mutamento: infatti l’analisi dei dati presenti nelle carte della Prefettura e in quelle del fondo dell’Ente Comunale di Assistenza, consente di fornire una panoramica piuttosto dettagliata circa la presenza dei profughi giuliani nella provincia di Asti. Secondo quanto afferma il Prefetto di Asti, nel marzo del 1947 (a ridosso, quindi, del primo consistente flusso di esodo dall’Istria) sono presenti sul territorio astigiano 429 persone assistite dalla Prefettura e dagli organi di assistenza. Tra essi 99 sono sinistrati di guerra, 330 appartengono invece alla categoria dei profughi, tra i quali si contano anche gli esuli giuliani, il cui numero, come afferma una nota redatta nel settembre del 1947 dall’Ente Comunale di Assistenza del settembre 1947, ammonta a circa 100 individui, descritti dal documento come “fedelissimi italiani, che si sono trapiantati in questa città e provincia, abbandonando le loro case e ogni loro avere per non rinnegare la patria italiana” [ACAt, Fondo ECA]. Le carte conservate negli archivi cittadini, non permettono di fornire una fotografia precisa relativa alla presenza sul territorio astigiano degli esuli giuliani negli anni successivi. I soli dati su cui poter riflettere, si riferiscono al biennio 1954-1956 e riguardano il numero di profughi giuliani residenti ad Asti ed assistiti dall’ECA: 35 unità nel 1954, diventate appena 9 due anni dopo. Cifre che però non debbono trarre in inganno, dal momento che si riferiscono soltanto a una particolare categoria di profughi giuliani, senza indicare, in termini numerici, il valore della loro presenza effettiva sul territorio astigiano che, probabilmente, assume proporzioni più consistenti.

Riferimenti archivistici

 Archivio di Stato di Asti (ASAt), Fondo Prefettura, Affari Generali, Categoria III, Cartella 217, fascicolo 1.13.1/13, Indagini statistiche indigenti abitanti in baracche, grotte, trulli ed altri ricoveri.
 Archivio di Stato di Asti (ASAt), Fondo Prefettura, archivio storico di gabinetto, Mazzo 57, Assistenza profughi. Disposizioni.
 Archivio Comunale di Asti (ACAt), Fondo Ente Comunale di Assistenza, Fascicolo 18, Assistenza a profughi e sfollati, 1944-1946.
 Archivio Comunale di Asti (ACAt), Fondo Ente Comunale di Assistenza, Fascicolo 21, Corrispondenza varia, 1938-1945.