Il 1° maggio del 1945 la IV Armata jugoslava occupa Trieste, Gorizia e l'intera valle dell'Isonzo, seguita il giorno successivo dalle truppe britanniche e neozelandesi. Le forze in campo non riescono però a determinare una linea di demarcazione precisa che determini le competenze dei due eserciti.
Il 9 giugno a Belgrado, Stati Uniti, Gran Bretagna e Jugoslavia, siglano un accordo che delimita le rispettive zone di occupazione all'interno della Venezia Giulia, lungo una linea di demarcazionedefinita Morgan (dal nome del generale William Morgan), che prevede la divisione del territorio in due zone. La parte occidentale, costituita dall'area ad ovest della linea Trieste-Caporetto-Tarvisio e dalla città di Pola, è denominata Zona A ed affidata al Governo Militare Alleato, mentre la parte orientale, denominata Zona B, comprendente l'Istria, Fiume e le isole di Cherso e Lussino, è posta sotto il controllo dell'amministrazione militare della Jugoslavia.
L'accordo di Belgrado, entrato ufficialmente in vigore il 12 giugno, e cioè quando l'esercito jugoslavo abbandona Trieste, Pola e Gorizia, rappresenta però una sistemazione provvisoria. Infatti il 3 luglio del 1946, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia ed Unione Sovietica, rendono nota l'accettazione della proposta elaborata dalla Francia, che oltre a decretare il definitivo passaggio all'Italia di Monfalcone e Gorizia, prevede la creazione di un Territorio Libero, posto sotto l'amministrazione anglo americana, comprendente la città di Trieste. L'Istria e buona parte della Venezia Giulia restano invece sotto l'amministrazione jugoslava, compresa la città di Pola, vera e propria enclave poiché parte della zona A, pur trovandosi da un punto di vista geografico nella zona B.
Una soluzione definitiva inizia a intravedersi il 10 febbraio 1947 a Parigi con la firma da parte dell'Italia del Trattato di Pace, che comporta un drastico ridimensionamento del territorio della provincia di Gorizia e la perdita delle province di Zara, Fiume, Pola e di quasi tutta la restante parte dell'Istria. Inoltre la zona a Nord del fiume Quieto diventa parte integrante del Territorio Libero di Trieste, ed è a sua volta divisa in Zona A, passata sotto il controllo alleato e Zona B, amministrata dagli jugoslavi. Il trattato entra formalmente in vigore il 15 settembre del 1947.
Nell'ottobre del 1954 le travagliate vicende del confine orientale si avviano verso una conclusione finale: il 5 ottobre a Londra, Stati Uniti, Gran Bretagna, Italia e Jugoslavia siglano il Memorandum d'Intesa che pone fine al «Territorio Libero di Trieste», e assegna in amministrazione la Zona A e la Zona B rispettivamente all'Italia e alla Jugoslavia.
L'ultimo capitolo della vicenda si scrive il 10 novembre 1975, quando ad Osimo Italia e Jugoslavia stipulano un accordo che sancisce il definitivo superamento del Territorio Libero di Trieste, riconoscendo l'appartenenza della ex Zona A all'Italia e della ex Zona B alla Jugoslavia.