Si ritorna sempre volentieri tra questi nuovi ospiti della nostra città.
Si sono oramai acclimatati. I bambini hanno ripreso quaderni e libri e si sono aggiunti alle nostre scolaresche: alcuni papà hanno già trovato lavoro, altri con l'aumento dell'energia elettrica avranno un'occupazione.
Nessuno può immaginare con quanta industria hanno saputo sistemarsi un piccolo quartierino in uno spazioso camerone dell'ex Ospedale.
Con materiale messo loro a disposizione dal solerte direttore dell'ECA comunale sig. Ferrier con i pratici consigli di alcuni migliori elementi del Comitato cittadino "Profughi", in breve tempo allestirono cinque alloggetti con numero di camere proporzionato ai componenti la famiglia.
Quello che più stava a cuore di coloro che si interessano al nuovo problema era appunto salvaguardare e salvare il nucleo familiare, che ha sempre in sé qualche cosa di delicato e di sacro nei rapporti tra i componenti la famiglia. Con la presente soluzione si è ottenuto lo scopo in maniera soddisfacente. Naturalmente sempre in via provvisoria, in attesa di un alloggetto decente.
La buona accoglienza fatta dalla nostra città ai profughi, ha destato in molti con la sua eco nel campo Accantonamento Casermette di Borgo San Paolo a Torino il desiderio di raggiungere i compagni.
Anche per essi il sig. Ferrier e il Comitato penseranno per una decente sistemazione nella Casa della Provvidenza ad Abbadia Alpina, con lavori di abbellimento ed allestimento locali che presto avranno inizio.
Il problema, insomma, rimane vivo e incontra comprensione simpatia ovunque, dai ragazzi delle scuole elementari di Buriasco, che hanno inviato il frutto dei loro piccoli sacrifici agli impiegati dello stabilimento RIV, disposti a fare ancora maggiori sacrifici per un po' di felicità di questi fratelli colpiti dalla sventura.