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"30 alloggi giā precettati e 14 in funzione per i profughi di Briga e Tenda", ĢIl subalpinoģ, 19 febbraio 1947 del 19/02/1947

Abbiamo telefonato l'altra mattina all'Ufficio provinciale per l'assistenza post-bellica al quale č stato consegnato in questi giorni quale reggente il Commissario prefettizio dr. Pistola. Ecco, in breve, quanto ci č stato cortesemente segnalato in merito alle provvidenze per i profughi dell'Alta Valle Roja. In seguito alla modificazione territoriale al nostro confine occidentale il prefetto dr. Pascucci, č partito il 13 corrente per Roma per conoscere le disposizioni circa le misure da adottare.
Frattanto dal comando militare di Genova, sono stati qui inviati 14 autocarri i quali, a richiesta, trasporteranno i profughi e le loro masserizie nei nuovi comuni ove, giā risultano precettati a tal uopo circa 30 alloggi. Fin'ora a Cuneo non sono state sistemate famiglie provenienti dall'italianissima Valle. Gli alloggi sono stati trovati a Benevagenna, Ormea, Bagnasco, Garessio, Ponte di Nava, Narzole, Borgo San Dalmazzo, Dronero, ecc. In casi eccezionali gli alloggi saranno requisiti. S'ignora il numero delle famiglie che hanno richiesto l'esodo: si parla, comunque, di circa 200 nelle due cittadine. Il Commissario Prefettizio Coppola, cura nell'Alta Valle il miglior svolgimento dei servizi relativi. Provvidenze sono pure preannunciate per una calda solidarietā verso questi nostri fieri fratelli, e oltre all'interessamento della post-bellica, che pare abbia assicurato l'erogazione di un sussidio di 5.000 Lire per ogni capofamiglia e di altre 1.000 lire per ogni componente, si auspica che i comuni ospitanti vorranno dare prova di generoso ed incondizionato aiuto. Per ora hanno lasciato la valle contesa circa 20 famiglie.