Banca dati del Partigianato meridionale

Biografia di Giulio Nicoletta

 21/08/1921, Crotone (KR), Italia
 23/06/2009, Giaveno (TO), Italia

Giulio Nicoletta, nacque il 21 agosto 1921 a Crotone. Durante il regime fascista, fece parte dei balilla e degli avanguardisti. Frequentò anche il locale circolo dell’Azione cattolica. Dopo aver conseguito la maturità classica, intraprese gli studi di giurisprudenza a Napoli, che interruppe per svolgere il servizio militare. Allievo ufficiale carrista tra Roma e Bologna, divenne sottotenente di completamento nel 1° distaccamento carristi di Vercelli. Al momento dell’armistizio si trovava a Beinasco e insieme al fratello Franco scelse di salire verso le montagne.
Ben presto attorno alla figura di Nicoletta cominciò a raccogliersi un gruppo di giovani sbandati e alla ricerca di una guida. Successivamente all’incontro con il maggiore Milano il piccolo gruppo guidato da Nicoletta iniziò la lotta armata contro i nazifascisti. Nei primi mesi del 1944 attorno ai fratelli Nicoletta si aggregarono delle reclute provenienti da Orbassano, Beinasco, Grugliasco e Volvera. Il 9 febbraio 1944 durante un’azione presso il Santuario di Trana contro il commissario del fascio repubblicano Martinasso, Nicoletta rimase ferito alla schiena. Nell'aprile del 1944, condusse con i tedeschi le trattative -poi fallite- per la liberazione degli ostaggi che erano nelle loro mani a Cumiana (TO).
Il 10 maggio 1944 la Val Sangone fu investita dall’operazione Habicht. Nicoletta e i suoi uomini riuscirono a resistere dentro Villa Sertorio fino a sera, quando grazie alla nebbia e al ripiegamento tedesco fu loro possibile ritirarsi verso i Picchi del Pagliaio. Il 12 giugno, alle porte di Coazze, veniva scelto come comandante della Divisione autonoma “Sergio De Vitis”. Il 27 giugno i tedeschi, a Trana, rastrellarono il paese e presero in ostaggio quaranta civili minacciati di fucilazione nel caso non fossero stati consegnati i prigionieri catturati il 26 a Sangano. Nicoletta decise di assumersi tutta la responsabilità delle trattative, riuscendo a far liberare i civili.
Il 27 aprile 1945, a mezzogiorno, giungeva a Nicoletta l’ordine di marciare sulla città e alle 13 i partigiani della Val Sangone si mossero verso Torino. Nel dopoguerra Nicoletta rimane a Torino e diventa dirigente della Ceat, svolgendo un’intensa opera per mantenere viva la memoria della resistenza. Muore a Giaveno il 23 giugno 2009.
Note: Inserimento e revisione redazionale della scheda biografica a cura di Barbara Berruti.

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