Banca dati del Partigianato meridionale

Biografia di Ettore Ruocco

 27/01/1920, Napoli (NA), Italia
 16/04/1944, Cairo Montenotte (CN), Italia

Figlio di un ufficiale mutilato e decorato nella prima guerra mondiale, diplomato alla scuola militare Teuliè di Milano, Ruocco si iscrive alla facoltà di ingegneria al Politecnico di Torino, dove risiede con la famiglia, e poi si arruola come allievo ufficiale. Dopo l’8 settembre dà vita alle prime formazioni partigiane nelle valli di Lanzo e organizza numerose azioni, durante una delle quali viene ferito ed è costretto a un periodo di convalescenza a Torino. Qui entra nell’organizzazione clandestina del generale Raffaele Operti, ma poi si unisce alle formazioni di Mauri in Val Casotto e diviene comandante di squadra. Catturato durante un combattimento nel marzo 1944, è rinchiuso nel riformatorio di Cairo Montenotte e viene torturato dalla Feldgendarmerie per un mese, non rivelando neanche il proprio nome, per non compromettere la famiglia (anche il fratello Luciano è partigiano) e i compagni di lotta. Il 16 aprile 1944 è fucilato sulla collina del Buglio, frazione di Cairo Montenotte, insieme a Domenico Quaranta, Innocenzo Contini, Pietro Augusto Dacomo,.
Prima della fucilazione, Ruocco lascia un ultimo messaggio inciso sui muri della cella nella quale è rinchiuso: «Perdete ogni speranza o voi che entrate. Fede: Fonte di luce che ci guida nel torrente turbinoso e tragico del mondo. Mamma, sei la cosa più cara al mondo».
Riconosciuto partigiano combattente caduto, verrà insignito di medaglia d’oro al valor militare con la seguente motivazione: «Ufficiale generoso e pieno di ardimento fu tra i primi organizzatori del movimento partigiano del Piemonte. Ferito in combattimento, ritornava, appena guarito, fra i suoi partigiani. Attaccato da preponderanti forze tedesche si batteva eroicamente in tre giornate di duri combattimenti. Catturato, sopportava con stoica fermezza un mese di patimenti e di torture senza mai svelare nulla, neppure il proprio nome per non compromettere i famigliari. Cadeva sotto il piombo nemico gridando: “Abbasso i tedeschi, Viva l’Italia!”. Cairo Montenotte, 16 aprile 1944».
Note: Inserimento e revisione redazionale della scheda biografica a cura di Barbara Berruti.

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