Banca dati del Partigianato meridionale

Biografia di Dionigi Superti

 , Napoli (NA), Italia
 24/10/1968, Madrid, Spagna

Di famiglia lombarda, Dionigi Superti nasce a Napoli in data imprecisata nel 1899 o nel 1902. Partecipa alla prima guerra mondiale, prima negli alpini e poi in aviazione come sergente maggiore . Alla fine del conflitto è a Milano, dove conosce e sposa una donna di nazionalità rumena. Successivamente diviene direttore dei lavori di disboscamento in Val Grande (nell’attuale provincia del Verbano-Cusio-Ossola, Piemonte) per conto dell' IBAI (Industria Boschiva Alta Italia). Antifascista, negli anni Venti è negli Arditi del popolo, e poi inviato due volte al confino, presumibilmente per reati non politici . In questi anni conosce Ettore Tibaldi, futuro protagonista della Repubblica dell’Ossola e, nel dopoguerra, senatore socialista e vicepresidente del Senato. Incontra anche Rina Faralli (sorella del socialista Vannuccio) che diverrà la sua compagna di vita dopo la separazione dalla moglie.
All’atto dell’armistizio, è uno dei primi e principali organizzatori delle bande partigiane in Val Grande. Insieme ad altri, dà vita alla divisione autonoma “Valdossola” che, con la divisione autonoma Valtoce del tenente Alfredo Di Dio, è protagonista della repubblica dell’Ossola (settembre-ottobre 1944). Superti concepisce la propria formazione come totalmente autonoma anche rispetto al CLNAI – del quale non riconosce l’autorità fino al febbraio 1945 – pur permettendo che i suoi uomini si dedichino alla formazione e alla propaganda politica. Si oppone, però, all’introduzione della figura del commissario politico nella divisione (Giarda).
Alla caduta della repubblica, Superti ripara in Svizzera, per rientrare in Italia poco prima del 25 aprile 1945.
Sulla scorta di una sua autodichiarazione al CLNAI del gennaio 1945 , sappiamo che si era arruolato volontario nella prima guerra mondiale, prima negli alpini e poi in aviazione, e aveva conseguito quattro medaglie al valore; nel 1919 era iscritto al partito repubblicano; nel 1925 aveva comandato una squadra di Arditi del popolo che si era scontrata con i fascisti a Milano; non si era mai iscritto al PNF; era stato richiamato per la guerra d’Etiopia e aveva svolto compiti d’ufficio; era stato due volte al confino perché ritenuto “pericoloso agli ordinamenti politici dello Stato". Dalla stessa fonte emerge che nel 1919-20 Superti fu legionario fiumano.
Giarda riferisce che nel 1935-36 Superti fu agente dello spionaggio o del controspionaggio italiano in Francia e Svizzera (lo studioso propende per la prima ipotesi). Era inoltre aderente alla massoneria. Le condanne al carcere (a San Vittore) e al confino (forse a Eboli) sarebbero state causate da reati finanziari e non politici. Durante la Resistenza, secondo una fonte riportata da Giarda, Superti avrebbe lavorato per i servizi segreti britannici; sicuramente era in costante contatto con gli Alleati, dai quali riceveva aviolanci e presumibilmente ordini, recandosi spesso a Lugano.
Iscritto al partito socialista dopo la fine della guerra, critica aspramente la scissione del PSIUP nel 1947. Allontanatosi dalla politica, riprende l’attività commerciale e lavora per qualche anno in Italia, divenendo titolare di una ditta impegnata nell’import-export di macchine agricole tra Spagna e Unione Sovietica. Si trasferisce quindi in Austria e successivamente in Spagna, dove muore nel 1968.
Note: Inserimento e revisione redazionale della scheda biografica a cura di Barbara Berruti.

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