Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea  
Lapidi della città di Torino ai caduti per la liberazione
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AVVERTENZE

Le biografie dei caduti riportano dati verificati sulle schede anagrafiche, sulle pratiche “Lapidi e monumenti”o sulla banca dati del partigianato piemontese (cfr. la sezione sulle fonti), che in qualche caso non concordano con le date o la grafia dei nomi sulle lapidi. Le discordanze più rilevanti sono state segnalate nel testo.
Non sempre è stato possibile risolvere ogni dubbio: si veda ad esempio Mario Caretto, caduto l’8 aprile 1945, secondo i dati del Ministero della Difesa. Nell’elenco delle lapidi pubblicato nel numero dell’aprile 1955 sulla rivista “Torino” compare una targa a lui intitolata posta in corso Giulio Cesare angolo corso Novara, oggi non ritrovata. Esiste bensì una lapide in corso Giulio Cesare 6 dedicata a Mario Garetto, caduto in quel luogo il 27 aprile 1945. Le lacune della documentazione attualmente disponibile non permettono di chiarire se si tratti di una errata indicazione nell’elenco citato o di due lapidi distinte. Allo stesso modo non è stato possibile appurare se l’elenco del 1991 sia stato elaborato sulla base delle lapidi già apposte a quella data o se vi siano compresi anche nominativi riguardanti pratiche non concluse: è il caso di Angelo Collavino la cui targa non è stata ritrovata a Reaglie, come invece riporta l’elenco citato. La collocazione della lapide non trova riscontro nella memoria dei testimoni che riferiscono nel dettaglio l’episodio dell’uccisione del partigiano, individuato in un ritrovo, catturato e immediatamente fucilato dalle Brigate nere.
Le lapidi non localizzate, disperse per la ristrutturazione o la scomparsa degli edifici su cui erano collocate, sono indicate con la dicitura lapide non più in loco.

FONTI ARCHIVISTICHE

  • Archivio storico della città di Torino(Asct)
    • Fondo Affari generali, Gabinetto del Sindaco
      Il fondo, fra le numerose materie trattate, comprende la voce “Lapidi e monumenti”.
      Il fascicolo consultato, assai corposo, contiene carte che vanno dal 1945 al 1948 e si compone di una decina di sottofascicoli. Il più cospicuo per numero di carte è quello relativo alla raccolta delle istruttorie ai fini del riconoscimento di “martire della libertà”, fatta dai vigili urbani tra la fine del 1945 e la prima metà dell’anno seguente. Va rilevato, però, come tali informazioni riguardino non più del 50% degli interessati; mancano ad esempio le istruttorie di numerosi partigiani caduti, alcuni assai noti, come Dante Di Nanni o il diciottenne Alessandro Brusasco, primo caduto a Torino.
      I restanti sottofascicoli si riferiscono ad altri aspetti relativi alla complessa operazione: si va dalle “Richieste di lapidi respinte o annullate”, agli “Elenchi” delle vittime in ordine alfabetico, stilati dai vigili urbani; dalle “Pratiche in sospeso”, fino al sottofascicolo “Collocazioni lapidi”, contenente il riepilogo settimanale delle collocazioni delle lapidi ad opera della divisione Lavori Pubblici.
    • Schede anagrafiche
      La scheda anagrafica su microfilm è costituita dal cartellino individuale emesso dall’Anagrafe di Torino e aggiornato di volta in volta nella residenza e nella professione. La raccolta, non del tutto completa, parte dal 1882 ed arriva al 1950.
  • Archivio dell’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea (Aisrp)
    • Fondi originari
      Tra i fondi originari dell’archivio dell’Istituto, provenienti dall’ufficio storico del Clnrp, sono da considerare in particolare le carte contenute nella sezione prima, sottosezione quarta, “Documenti vari”. In essa è conservata un’ampia documentazione, anche se non esaustiva, riguardante i caduti partigiani del Piemonte, con molti elenchi redatti nell’immediato dopoguerra, suddivisi per formazione e recanti spesso indicazioni sulle circostanze della morte (busta C 68), una ampia raccolta di schede individuali dei caduti suddivisi per zona operativa (buste C 70 - C 73), un’ampia raccolta di lettere e biografie di caduti, con estratti di giornali clandestini e non, biografie, lettere, estratti di diari e testimonianze (buste C 69 - C 70). Di particolare rilievo la raccolta delle “Pratiche caduti per la lotta di liberazione”, 2.400 schede riunite in fascicoli con numerazione progressiva sulla base della corresponsione del sussidio previsto per le famiglie. Ogni scheda, redatta a cura della Fondazione di solidarietà nazionale, ente costituito dal Comitato di liberazione nazionale Alta Italia con scopi assistenziali ai reduci partigiani, riporta oltre ai dati anagrafici, brevi notizie sulla causa della morte, ed è accompagnata dalla fotografia del caduto (buste D 01 - D 09, E 01 - E 07).
      Molte notizie sui caduti si trovano inoltre sotto i titoli dei comandi operativi e delle singole unità partigiane.
    • Fondo Nicola Grosa
      Nicola Grosa fu commissario politico della 2ª divisione Garibaldi e, dopo la liberazione, presidente dell’Anpi provinciale, capo ufficio della sezione partigiani presso il rappresentante provinciale torinese del Ministero per l’Assistenza postbellica. Le sue carte vennero donate all’Istituto nel 1973. Sono di notevole interesse per la frequente presenza di elenchi, ruolini e proposte di decorazioni.
    • Fondo Associazione famiglie martiri e caduti per la lotta di liberazione
      L’archivio dell’associazione, sorta nel 1945, è stato acquisito nel 1998 dalla Città di Torino, che lo ha depositato presso l’Istituto. Di particolare interesse il “Registro anagrafico e biografico”, schedario con numerose notizie riguardanti i caduti e i loro famigliari iscritti all’associazione.
      L’archivio possiede una importante serie fotografica, costituita dai ritratti dei caduti già esposta sulle pareti di una grande sala-sacrario, o conservate in album. Tale serie è stata oggetto di una inventariazione informatica su programma Isis/Foto, curata da Silvia Perona, che ha prodotto un database di 2.026 schede informatiche che raccolgono tutte le informazioni inerenti ogni singola fotografia: provenienza, collocazione, datazione, descrizione fisica, trascrizione di eventuali testi. Ogni scheda è collegata all’immagine che può essere richiamata immediatamente. La consultazione avviene via internet, attraverso il collegamento al sito dell’Istituto www.istoreto.it.
    • Banca dati del Partigianato piemontese
      Prodotta da una ricerca diretta da Claudio Dellavalle e condotta dagli Istituti storici della resistenza del Piemonte in collaborazione con il Ministero della Difesa, la banca dati informatica raccoglie 91.847 schede tratte dai fogli riassuntivi dei fascicoli personali, conservati presso l’archivio dell’Ufficio Ricompart, riguardanti le pratiche esaminate dalla Commissione piemontese per l’accertamento delle qualifiche partigiane.
      Ogni scheda comprende, oltre ai dati anagrafici, il nome di battaglia e la qualifica (partigiano, patriota, benemerito), l’indicazione delle formazioni di appartenenza con i relativi periodi, la professione, la carriera militare precedente l’8 settembre 1943, l’eventuale appartenenza alle formazioni della Rsi, i gradi partigiani, le decorazioni ottenute. Dalla banca dati generale è stato estratto un database riguardante i 7.286 caduti piemontesi.
      Il database nel 2004 è stato riorganizzato da Carlo Pischedda consentendo, attraverso una interfaccia facilitata (html/css/asp), un più ampio utilizzo. È consultabile presso la rete intranet dell’Istituto.
  • Censimento lapidi
    Nel 2000 il Settore Statistica della Città di Torino ha effettuato un censimento delle lapidi cittadine, ai fini di programmarne il restauro. Sono state censite 392 lapidi storiche, relative a diverse epoche, con scheda fotografica e topografica. Le lapidi relative alla resistenza sono state classificate con diverse sigle, rispetto alla collocazione effettuata dal Comune o da altri enti e associazioni.
  • Fonti edite
    Torino ricorda, “Torino”. Rivista mensile della Città, 31, n. 4, aprile 1955. Il numero della rivista pubblicato nel decennale della liberazione riporta il primo elenco edito di 165 lapidi.

    Torino contro il fascismo. Testimonianze, Torino, Comune di Torino, 1975. Il volume, pubblicato per il 30° anniversario della liberazione ripubblica senza varianti l’elenco del 1955.

    Memorie di pietra. Frammenti di storia subalpina nelle lapidi e nelle targhe delle strade, Torino, Assessorato ai Servizi demografici del Comune di Torino, 1991. Pubblica un elenco aggiornato.

    Le pietre della libertà. Un percorso della memoria, Torino, Associazione nazionale famiglie martiri e caduti per la liberazione, 1995. Si tratta dell’elenco edito, con molte immagini, che presenta maggiore completezza.

    Per quanto riguarda le singole biografie, si fa riferimento alle opere citate nelle schede; si indicano qui i repertori generali:
    Piero Malvezzi, Giovanni Pirelli, Lettera di condannati a morte della Resistenza italiana, (8 settembre 1943 - 25 aprile 1945), Torino, Einaudi, 1955; nuova edizione 2002.
    Enciclopedia dell’antifascismo e della resistenza, Milano, La Pietra, 1968 ss., 7 voll.
    Seicento giorni nella resistenza, Torino, Consiglio Regionale del Piemonte, 1983. Raccolta delle motivazioni delle ricompense al valor militare.
    Enciclopedia della resistenza, Torino, Einaudi, 2001, 2 voll.
  • Sigle
    Aisrp Archivio dell’Istituto piemontese per la storia della resistenza e della società contemporanea
    Asct Archivio storico della Città di Torino
    Cln Comitato di liberazione nazionale
    Clnai Comitato di liberazione nazionale Alta Italia
    Clnrp Comitato di liberazione nazionale regionale piemontese
    Cmrp Comitato militare regionale piemontese
    Co.gu Contro guerriglia
    Eiar Ente italiano audizioni radiofoniche
    Flak Fliegerabwehr Kanone, Artiglieria antiaerea
    Gap Gruppi di azione patriottica
    Gl Giustizia e libertà
    Gnr Guardia nazionale repubblicana
    Guf Gruppo universitario fascista
    Mup Movimento di unità proletaria
    Mvsn Milizia volontaria sicurezza nazionale
    Rap Reparti anti partigiani
    Rsi Repubblica sociale italiana
    Sap Squadre di azione patriottica
    SD Sicherheitsdienst, Servizio di sicurezza
    Upi Ufficio politico investigativo
ultimo aggiornamento 29.01.2008 -