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PARTIGIANATO PIEMONTESE. Prodotta da una ricerca diretta da Claudio Dellavalle e condotta dagli Istituti storici della resistenza del Piemonte in collaborazione con il Ministero della Difesa, la banca dati informatica raccoglie 91.847 nominativi tra partigiani combattenti, patrioti, e benemeriti piemontesi, tratti dai fogli riassuntivi dei fascicoli personali, conservati presso l’archivio dell’Ufficio Riconpart, riguardanti le pratiche esaminate dalla Commissione piemontese per l’accertamento delle qualifiche partigiane.
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LAPIDI della città di TORINO ai CADUTI PER LA LIBERAZIONE. Banca dati delle lapidi presenti sul territorio della Città di Torino. Si tratta di 205 schede di lapidi e di 369 schede biografiche.
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L'ESODO ISTRIANO-FIUMANO-DALMATA IN PIEMONTE. PER UN ARCHIVIO DELLA MEMORIA: Il lavoro che intreccia una fitta rete di testimonianze raccolte tra esuli residenti nelle varie province piemontesi a fonti archivistiche e documentarie di prima mano, si propone di ricostruire la traiettoria tracciata dai giuliano-dalmati in Piemonte, approfondendo, ampliandoli, studi di realtà già oggetto di precedenti ricerche e, nel contempo, gettando nuovi sguardi su contesti fino ad ora inesplorati dando vita a una sorta di mappatura dell'esodo istriano all'interno dell'intero territorio piemontese. A corredo, ma non a margine, della realtà locale, trova spazio una apposita sezione di carattere generale, all'interno della quale sono presentate sotto forma di singole schede le principali parole chiave che definiscono l'esodo e, più in generale, le intere vicende del confine orientale lungo l'arco del Novecento.
Dal febbraio 2009, la banca dati è consultabile online.
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ARCHIVIO DELLA DEPORTAZIONE PIEMONTESE (Fondo Adp): Il database mette in relazione le trascrizioni e le registrazioni delle interviste a uomini e donne deportati (Archivio della Deportazione Piemontese) con le loro biografie e con altre testimonianze, edite o inedite, raccolte nel corso di un complesso lavoro di ricerca, finalizzato al censimento dei seguenti materiali: fonti audio-visive; scritti di memoria; articoli apparsi su periodici; interviste pubblicate o registrate; iniziative e attività realizzate dalle scuole, anche in collegamento con il Concorso regionale; tesi di laurea redatte sull’argomento.
La ricerca è iniziata nel 2001 con un finanziamento della Regione Piemonte settore Biblioteche, Archivi ed Istituti culturali, che ha permesso di conservare e valorizzare la memoria della deportazione femminile piemontese. Nel 2007, grazie a un finanziamento del Consiglio regionale del Piemonte, è stato realizzato il database, consultabile on line, Donne nella deportazione piemontese (27 interviste).
Nel biennio 2008-2010, con il sostegno della Compagnia di San Paolo è stato possibile recuperare anche le 187 interviste ai testimonidi sesso maschile che oggi confluiscono nel Database della deportazione piemontese.
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