Questa tecnica di uccisione fu legata a esigenze di sterminio di massa immediato (in applicazione concreta delle istanze razzistiche naziste) oppure di eliminazione dei deportati considerati inabili al lavoro sia all'arrivo in Lager, sia durante le periodiche selezioni. Le origini vanno ricercate nella “Operazione eutanasia” (poi denominata in codice “T.4”) per l'eliminazione, nel territorio del Reich, delle “esistenze inutili” (malati mentali, persone non autosufficienti e altre categorie di ricoverati in ospizi e asili, in base a protocolli di individuazione elaborati durante l'Operazione, iniziata nell'ottobre 1939. Le vittime venivano soppresse in camere a gas alimentate da monossido di carbonio in bombole; tale attività, tenuta rigorosamente segreta, fu sospesa nell'agosto 1941, dopo la diffusione di notizie e di proteste pubbliche. I sei “Istituti di Eutanasia” avevano, a quel momento, prodotto oltre 70.000 vittime.
Il principio dello sterminio degli inabili fu poi applicato anche ai KL, affidando all'organizzazione T.4 l'esecuzione delle operazioni di individuazione e di trasferimento nelle camere a gas degli Istituti (il più noto è quello sito nel Castello di Hartheim, in Austria), con il nome in codice di “Trattamento speciale 14 f 13” (iniziato nell'aprile 1941 e terminato nel dicembre 1944). Il “trattamento” 14 f 13 ha riguardato anche numerosi deportati italiani dopo il 1943.
Un nuovo procedimento di uccisione con il monossido di carbonio, legato principalmente all'eliminazione delle comunità ebraiche dell'Europa Orientale, fu messo a punto utilizzando il gas prodotto da motori di autoveicoli: in un primo tempo rinchiudendo le vittimein camion appositamente attrezzati (il caso più noto è quello del VL (Vernichtungslager, campo di sterminio immediato) di Chełmno, tra il 1942 e il 1943; tuttavia il procedimento fu sperimentato, forse per la prima volta, nell'autunno 1941 nel KL di Sachsenhausen, su prigionieri russi); poi edificando in alcuni VL (Bełzec, Sobibor, Treblinka) camere in muratura, in cui veniva immesso il gas di scarico di motori collocati all'esterno e appositamente mal regolati per produrre gas di scappamento più letale.
Nel frattempo (1941) si andava sperimentando l'impiego di un altro gas mortale, l'acido prussico o cianidrico (CNH), già prodotto e noto dal 1923 col nome commerciale di “Zyklon B” dalla ditta tedesca Degesch. Le caratteristiche del gas (letale a tempi inferiori di esposizione rispetto al monossido di carbonio) e la maggiore funzionalità di trasporto e stoccaggio (il gas è fissato in piccoli cilindri di terra silicea, inscatolati) spinsero il comandante di Auschwitz, Rudolf Höss, ad avviarne l'impiego a Birkenau su larga scala (in sei luoghi con camere in muratura, i cosiddetti Bunker I e II, e successivamente i quattro complessi camere a gas-crematorio, chiamati Crematorio I-IV (oppure II-V se si fa rientrare nella numerazione anche la camera a gas di Auschwitz I), dopo averlo sperimentato ad Auschwitz I su un gruppo di prigionieri russi (settembre 1941).
Numerosi KL ebbero appositi locali a scopo di uccisione mediante il gas, anche se in epoche e con caratteristiche diverse. Si tratta di strutture di uccisione in massa, ma non di sterminio sistematico e programmato come nei campi di eliminazione immediata (VL) o nei lager a funzione mista di VL e KL. A Majdanek, presso Lublino, furono inizialmente realizzate due camere a gas in legno (dall'ottobre 1942) poi sostituite da una costruzione in muratura; furono impiegati sia l'ossido di carbonio in bombole che il Zyklon B, fino al novembre 1943. I non numerosi italiani che risultano deceduti a Majdanek, quindi, sono stati probabilmente eliminati in altro modo. Va comunque ricordato che Majdanek, come Auschwitz, presenta le caratteristiche di KL e di VL allo stesso tempo.
Il KL di Mauthausen, invece, presenta la caratteristica di essere il Lager non di sterminio immediato col maggior numero di vittime mediante il gas, sia di scappamento da autoveicoli mobili, sia in una apposita camera, di 3 m. 80 per 3,50 mediante Zyklon B: tale impianto funzionò dalla fine del 1941 al 28 aprile 1945, data dell'ultima uccisione. La stanza era camuffata da doccia e fu parzialmente smantellata dalle SS al momento dell'abbandono del campo. Il calcolo più prudente fa salire a circa 3.500 il numero delle vittime solo per questo impianto.
Un altro KL fornito di camera a gas era quello di Ravensbrück, anche se nella vicenda delle eliminazioni di prigioniere con il gas si devono individuare due momenti. In una prima fase,a partire dall'autunno 1941, centinaia di deportatefurono inviate negli "Istituti di eutanasia" di Bernburg, Dessau e Buch-bei-Berlin e qui uccise con l'ossido di carbonio. Altri trasporti, nel marzo del 1942 e poi agli inizi del 1944, raggiunsero Auschwitz e Majdanek, mentre nel 1943-44 le cosiddette "pazze", rinchiuse nell'Idiotenstübchen ("stanzetta delle folli"), vennero periodicamente inviate probabilmente a Hartheim, presso Linz, per essere uccise nella camera a gas. In una seconda fase invece fu installata nel Lager principale una camera a gas fissa. Si trattò dell'adattamento di una baracca in legno, di dimensioni ridotte ma capace di contenere circa 150 persone, progettata e realizzata nel gennaio 1944 da una squadra di SS proveniente da Auschwitz: il gas usato era il Zyklon B. L'edificio si trovava a pochi metri dal crematorio ed era circondato da una palizzata di canne e tavole di legno, alta circa 2 metri, che impediva la vista dall'esterno; una porta ribaltabile facilitava le operazioni di estrazione dei corpi. L'attività di sterminio si svolgeva di notte.
L'impianto funzionò fino al 23 aprile 1945. Una seconda camera a gas, in muratura, fu peraltro costruita negli ultimi mesi di attività del campo; si trovava nei pressi del Revier, ma non sembra che sia mai entrata in funzione; venne fatta saltare in aria dalle SS in aprile.
Si calcola che le vittime possano essere state oltre 5.000, di cui una piccola parte uccisa con la tecnica dei veicoli a gas, su cui sussistono solo alcune testimonianze.
Anche nel KL di Stutthof, presso Danzica, venne installata una camera a gas (Zyklon B) che iniziò a funzionare nel giugno 1944.
Un caso particolare fu quello del KL di Natzweiler-Struthof, in Alsazia, dove un'apposito locale funzionò per procurare materiali per ricerche anatomiche o per esperimenti medici richiesti dall'Università di Strasburgo (germanizzata).
Eliminazioni con il gas, effettuate però in locali allestiti ad hoc per singole occasioni, si verificarono a Gusen (sottocampo del KL Mauthausen), Sachsenhausen (presso Berlino), Neuengamme (presso Amburgo).
Esistono invece poche prove testimoniali, e nessuna documentaria (allo stato attuale) che indichino un effettivo funzionamento della camera a gas, camuffata da sala docce, di Dachau, annessa al grande crematorio (entrato in funzionenella primavera 1943).
Per gli approfondimenti si può vedere lo studio di E. Kogon, H. Langbein, A. Rückerl, pubblicato nel 1983 (Nationalsozialistische Massentötungen durch Giftgas, Fischer, Francoforte), che qui citiamo nell'edizione francese: Les chambres à gas secret d'État, Parigi 2000 (terza ediz. rivista e aggiornata).