Giorgio
Carretto
22/02/1891, Torino (TO), Italia
1990, Novara (NO), Italia
Nasce a Torino il 22 febbraio 1891. Proveniente da famiglia operaia si iscrive giovanissimo al Partito socialista e lavora alla Fiat Centro dal 1913 al 1920. Partecipa a Torino ai moti dell'agosto 1917.
Nel 1920 viene eletto membro di commissione interna alla Fiat e vicesegretario della Camera del Lavoro. Protagonista nell'occupazione delle fabbriche, prende parte all'attività di "Ordine Nuovo", abbracciando le posizioni espresse da Angelo Tasca. Nel 1921 collabora alla stesura dell'opuscolo Sindacato e Consiglio di Fabbrica.
Dopo l'avvento del fascismo, per la sua attività di dirigente sindacale comunista è condannato al confino nell'isola di Favignana e poi a 12 anni e 6 mesi di carcere dal Tribunale speciale. Liberato nel 1933 per amnistia, torna a Torino a lavorare alla Fiat Grandi Motori. Accusato di svolgere attività cospirativa, è arrestato nel 1937; viene poi rilasciato per insufficianza di prove.
Membro del comitato di Unità antifascista nei primi anni '40, dopo la caduta di Mussolini è designato dal Partito comunista all'Unione torinese dei sindacati dell'industria. Il 9 settembre 1943 è a Torino tra gli organizzatori dei comizi antifascisti. Durante la Resistenza il Pci lo invia in Valsesia come responsabile delle attività culturali e dell'educazione politica delle brigate Garibaldi.
Nel dopoguerra diventa segretario della Camera del Lavoro di Novara (1946-1947), ispettore nazionale dell'Inca Cgil per l'emigrazione (1948), segretario della Camera del Lavoro di Sondrio (1950-1952), direttore dell'Inca Cgil di Asti (1954-1958), infine dirigente del Sindacato pensionati di Novara.
Autore di una vasta produzione poetica e di canzoni partigiane, muore a Novara nel 1990.
Fonte bibliografica: F. Andreucci, T. Detti, Il movimento operaio italiano. Dizionario biografico 1853-1943, vol. 1, Roma, Editori Riuniti, 1975.