Livio
Baratta
27/11/1921, Villar Dora (TO), Italia
04/12/2001
Coniugato
Livio Baratta nasce a Villar Dora (Almese, TO) il 27 novembre 1921. Di famiglia contadina, durante la guerra è sotto le armi negli alpini nel Montenegro occupato. Dopo l'8 settembre la sua unità è coinvolta in scontri con reparti tedeschi a Castelnuovo di Cattaro, ma presto è fatta prigioniera. Il 14 ottobre 1943 giunge a Dora-Mittelbau: qui è classificato come Kriegsgefangene (prigioniero di guerra) e riceve il numero di matricola 0173. Liberato dagli americani nell'aprile del 1945, rientra in Italia nel mese di agosto. Livio Baratta muore il 4 dicembre 2001.
Nella scheda biografica dedicata al testimone in A. Bravo, D. Jallà (a cura di), La vita offesa. Storia e memoria dei lager nazisti nei racconti di duecento sopravvissuti, Milano, Angeli, 1986, p. 403, si attesta un periodo di deportazione trascorso da Baratta nello Stammlager IX C di Bad-Sulza prima dell'arrivo a Dora-Mittelbau. Per il periodo successivo si attestano altresì un passaggio a Buchenwald e un definitvo ritorno a Dora-Mittelbau. Nell'intervista presente nell'Archivio della deportazione piemontese Baratta ricorda di essere stato inizialmente deportato - via Ragusa (Jugoslavia) e Cecoslovacchia - come internato militare (Imi) e di essere stato trasportato da Dora-Mittelbau a Bergen Belsen nell'aprile 1945. In merito a questi passaggi mancano al momento altri riscontri documentari: almeno una parte di tale percorso è stata però condivisa da Baratta con Giuseppe Bruno (che partecipa attivamente all'intervista del primo).