Antonio Bellina nasce a Venzone (Udine) il 10 novembre 1923 da famiglia operaia, poi emigrata in Francia nel 1926. Rimpatria nel maggio 1943 e dopo l'8 settembre è partigiano nella zona di Netro. Nel dicembre 1943 viene arrestato dalla Gestapo nel corso di un rastrellamento. Incarcerato alle Nuove di Torino, da qui viene poi deportato a Mauthausen (trasporto Tibaldi n. 25), dove arriva il 21 febbraio 1944 e gli viene assegnato il numero di matricola 53358. Classificato come Schutzhäftlinge (prigioniero per motivi di sicurezza), dichiara il mestiere di carpentiere. In seguito è trasferito nei sottocampi di Wiener Neudorf, di St. Aegyd e infine di nuovo a Mauthausen, fino alla liberazione da parte degli americani ai primi di maggio 1945. Rientra in Italia nel luglio 1945.
Emigra in Francia nel 1926 e rientra in Italia nel maggio del 1943.
• Vincenzo Pappalettera, Tu passerai per il camino: vita e morte a Mauthausen, Milano, Mursia, 1966, [prefazione di Pietro Caleffi];
Citazioni di o su Antonio Bellina in Articolo di monografia
• Adriano Peretto, Parla Adriano Peretto n. 53438 Mauthausen in Da Lace a Sala, un sentiero sulla neve, Ivrea, Tipografia Vittorio Ferraro, 1982, pp. 17-27;
Citazioni di o su Antonio Bellina in Articolo di periodico
• Alberto Lovatto, Storie di deportati e deportazione in provincia di Vercelli. Testimonianze di Stefano Barbera, Antonio Bellina, Adriano Peretto, Roberto Ragosa, Mario Villa in "L'impegno", a. 5, n. 4, 1985, pp. 2-12;
Citazioni di o su Antonio Bellina in Articolo in sito web
• Biografie dei deportati in "La deportazione dalla provincia di Vercelli", "http://www.storia900bivc.it/pagine/deportazione/biodeportati.html", [biografie tratte da Alberto Lovatto, Deportazione memoria comunità. Vercellesi, biellesi e valsesiani deportati nei Lager nazisti, Milano, Angeli; Torino, Consiglio regionale del Piemonte; Borgosesia, Isrsc Bi-Vc, 1998];