Celeste
Albertazzi
31/10/1924, Cameriano, frazione di Casalino (NO), Italia
08/01/1992
Coniugato
Celeste Albertazzi nasce il 31 ottobre 1924 a Cameriano, frazione di Casalino (NO). Di famiglia contadina, operaio, nel 1943 è sotto le armi in artiglieria come addetto goniometrista. Dopo l'8 settembre la caserma in cui Albertazzi presta servizio a Cremona è attaccata dalle truppe tedesche. Dopo la resa viene fatto prigioniero e detenuto come internato militare a Mantova. Avviato al lavoro coatto a Bergamo, verso la fine di settembre riesce a fuggire. Entrato nella Resistenza nel novarese, il 12 gennaio 1945 è catturato a Cameriano da elementi della X Mas. Trasferito al carcere di San Vittore a Milano, il 23 gennaio 1945 viene deportato al campo di transito di Bolzano. Da qui parte il 1° febbraio alla volta di Mauthausen (trasporto 119 Tibaldi), dove giunge il 4 e dove viene classificato come Schutzhäftlinge (prigioniero per motivi di sicurezza) con il numero di matricola 126003. Viene liberato a Mauthausen il 5 maggio 1945 dagli americani. Muore l'8 gennaio 1992.
Albertazzi ricorderà di essere stato inviato, dopo un periodo trascorso a Mauthausen, in un sottocampo presso Vienna e, all'evacuazione di quest'ultimo, ai primi di aprile del 1945, di essere stato trasferito a Gusen (senza ulteriori specificazioni). In merito a questi passaggi mancano al momento altri riscontri documentari.
Citazioni di o su Celeste Albertazzi in Articolo di periodico
• Gisa Megenes, Ce l'ho ancora in mente adesso in "Resistenza Unita", a. 17, n. 12, dicembre 1985, pp. 3, [A pag. 3 è citato Celeste Albertazzi. L'autrice si chiama Magenes]; • Celeste Albertazzi in "Resistenza Unita", a. 24, n. 3, marzo 1992, pp. 4, [In ricordo di Celeste Albertazzi];