Elio
Pitto
28/12/1924, Novi Ligure (AL), Italia
Coniugato
Elio Pitto nasce a Novi Ligure (Alessandria) il 28 dicembre 1924. Studente, fa parte di un gruppo di antifascisti. Partigiano nelle formazioni garibaldine sull'appennino ligure, viene catturato dalle SS nell'aprile 1944 in Alta Valle Scrivia e incarcerato a Genova. Viene deportato attraverso Fossoli (trasporto Tibaldi n. 53) a Mauthausen, dove arriva il 24 giugno 1944 e gli viene assegnato il numero di matricola 76516. Classificato come Schutzhäftlinge (prigioniero per motivi di sicurezza), dichiara il mestiere di giardiniere. E' trasferito nel sottocampo di Wiener Neustadt e poi di nuovo a Mauthausen, da cui viene liberato dagli americani ai primi di maggio 1945.
Sposato con la figlia del deportato con cui ha diviso tutta la prigionia e che è morto il 05/05/1945.
Sia nel Libro dei Deportati sia nella Gazzetta Ufficiale viene segnato come Pitto Elio Andrea Domenico.
• Teo Ducci, Un tallèt ad Auschwitz, Firenze, Giuntina, 2000; • I deportati alessandrini nei Lager nazisti. 18 testimonianze di sopravvissuti, Andrea Villa (cur.), Recco (GE), Le Mani-Isral, 2004, pp.156-165, [Si tratta dell'intervista a E.Pitto presente nell'Archivio della deportazione piemontese dell'Istoreto, qui pubblicata con tagli e interventi redazionali];
Citazioni di o su Elio Pitto in Articolo di periodico
• Chi ha paura dei simboli di Libertà? in "Triangolo Rosso", a. 13, n. 7-8-9, settembre 1988, pp. 11, [citato discorso di E.Pitto in memoria di Gemma e Giacomo Guareschi];