Aldo S.
Il 5 ottobre del 1953 il Consiglio Comunale di Torino approva la donazione allo Stato di un'area nel periferico quartiere di Lucento, sulla quale sorgeranno, grazie al finanziamento del Ministero dell'Interno, nuovi alloggi di edilizia popolare adibiti ad accogliere i profughi alloggiati nel Centro Raccolta Profughi delle Casermette di Borgo San Paolo, la cui costruzione, e successiva gestione, è affidata all'Istituto Autonomo per le Case Popolari.
L'anno successivo hanno inizio i lavori per la costruzione del lotto SP1, la cui superficie di 44.900 metri quadrati, è destinata ad accogliere nove fabbricati per un totale di 516 alloggi e 1.612 vani così ripartiti: 453 da due vani più servizi; 5 da quattro vani più servizi e 58 da tre vani più servizi.
Nel 1955 termina l'edificazione della prima parte del lotto SP1, e tra il mese di agosto e quello di novembre 253 nuclei familiari, composti esclusivamente da individui che si trovano ad essere nella condizione di profugo, requisito necessario per ottenere l'assegnazione di un'abitazione, si trasferiscono a Lucento. Un territorio posto ai margini della città, e caratterizzato da isolamento urbanistico, debole densità demografica e mancanza pressoché totale di servizi, ancora dominato da un paesaggio rurale caratterizzato da campi e cascine, qualche strada e poche case.
Nel 1956 si assiste al trasferimento di altre 100 famiglie di profughi provenienti dalle Casermette di Borgo San Paolo, che a partire dal mese di ottobre si insediano nei nuovi 300 alloggi ultimati il 27 aprile dello stesso anno.
Nel 1959 il lotto SP1 è al centro di un progetto di ampliamento che prevede la realizzazione di altri due fabbricati, facendo così raggiungere al complesso le attuali dimensioni di undici fabbricati divisi in due lotti.
Il villaggio, il cui nucleo storico si presenta pressoché immutato, ha risentito delle trasformazioni che hanno investito Torino nel corso degli anni ed oggi non si presenta più come un corpo estraneo alla città, ma appare completamente assorbito e integrato nel tessuto urbano e sociale.